Glaucoma: cos’è?

Il glaucoma è una malattia dell’occhio che porta alla progressiva riduzione della vista fino, se non curato, alla cecità. E’ una malattia insidiosa perché il paziente non avverte nessun sintomo se non nelle fasi avanzate. Si stima infatti che circa metà dei pazienti affetti da glaucoma (oltre 1 milione in Italia) non sappia di esserlo, risulta quindi di fondamentale importanza una diagnosi precoce per poter bloccare subito la progressione della malattia.

Ma che cos’è esattamente il glaucoma? E’ una malattia data da un aumento della pressione dell’occhio che, nel tempo, danneggia e usura il nervo ottico portando a una riduzione del campo visivo. Il glaucoma comprende diverse tipologie di malattia perché sono tante le cause che possono causare un rialzo della pressione intraoculare. In generale, c’è un malfunzionamento del sistema di scarico della pressione dell’occhio: come lo scarico di un rubinetto ostruito tende ad accumulare acqua, così l’occhio tende ad accumulare pressione. Quando questa supera determinati valori, la compressione esercitata sulle delicate strutture nervose ne causa il danneggiamento.

Quali tipi di glaucoma esistono? Spesso si sente parlare di glaucoma ad angolo aperto, glaucoma ad angolo stretto o chiuso. Per “angolo” si intende l’angolo irido-corneale, cioè la struttura anatomica responsabile dello scarico della pressione. Le differenze tra le varie tipologie di glaucoma vengono valutate dallo specialista che proporrà la terapia e i controlli più adatti allo specifico caso. Esiste anche un “glaucoma a bassa pressione”, in realtà anche in questo caso la pressione esercita un ruolo importante ma non raggiunge valori eccessivamente alti perché sono coinvolti anche altri fattori come la vascolarizzazione e l’ossigenazione del nervo ottico che verranno valutati dallo specialista.

Cosa può fare il paziente? La malattia è asintomatica per cui il paziente, in particolare dopo i 40 anni, dovrà effettuare una semplice visita oculistica dove verrà misurata la pressione dell’occhio (tonometria) e verrò controllato lo stato di salute del nervo ottico. In soggetti particolarmente predisposti (es. familiarità per glaucoma, pazienti diabetici, pazienti che fanno uso di terapia steroidea) o in pazienti con diagnosi confermata, la visita è implementata dall’esecuzione del campo visivo e dell’OCT del nervo ottico, ovvero due esami non invasivi che vanno a studiare in modo molto approfondito le strutture colpite dalla malattia.

Quali farmaci sono da evitare se si ha il glaucoma? Alcuni farmaci possono favorire un rialzo della pressione intraoculare e quindi influire negativamente sul glaucoma. Un esempio possono essere l’uso cronico di cortisone o alcuni farmaci ansiolitici o antidepressivi che possono causare una dilatazione della pupilla. Il paziente non dovrà mai autosospendere la propria terapia ma sarà necessario informare l’oculista su tutti i farmaci che si sta assumendo, così che lo specialista potrà valutare se o in che modo può essere importante modificare la terapia sistemica.

C’è una cura per il glaucoma? Il glaucoma oggi può essere trattato con colliri, laser o chirurgia. La scelta del trattamento viene valutata e discussa nei dettagli insieme allo specialista. Tutti i trattamenti a disposizione possono bloccare la malattia impedendone la progressione, non esistono però cure che possono ripristinare il danno che la malattia ha già causato, per questo è di fondamentale importanza una diagnosi precoce e una terapia adeguata e immediata per fermare la patologia prima che possa compromettere la vista.

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